lunedì 10 febbraio 2020

piano piano buono buono

Mi ritrovo improvvisamente e piacevolmente immerso in un flusso da cui riesco a notare la noiosa lentezza, quasi immobilità, di tutto quello che si trova intorno a me.
Qualsiasi oggetto, ogni persona, si muove così lentamente che riesco a prevedere il suo futuro, quale parola dirà, se sarà testa o croce, ogni cosa.
Qui il vettore con modulo maggiore sono io, ma devo continuare a correre, non rallentare, cogliere questa opportunità fino all'ultimo istante: tutto si muove al rallentatore intorno a me, e dalla mia prospettiva risulta incredibilmente difficile afferrare e cogliere ogni attimo.
Devo farlo per non mangiarmi le mani domani.

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